I lavoratori che raggiungono l’età pensionabile hanno la possibilità di continuare a lavorare pagando ulteriori contributi oppure possono accedere al regime pensionistico e richiedere il supplemento di pensione. Ma conviene continuare a lavorare e vedere il proprio assegno pensionistico aumentato? Se sì, per quanto tempo? Oppure conviene smettere di lavorare e accedere al supplemento di pensione?
Andiamo a rispondere a queste domande, mettendo a confronto le due possibilità, a chi spettano e quali sono i requisiti indispensabili.
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Continuare a lavorare per un assegno pensionistico più alto: conviene?
Proseguire il rapporto di lavoro ha sicuramente i suoi vantaggi, anche se c’è chi non vede l’ora di andare in pensione. Ma quanto aumenta la pensione per ogni anno di lavoro in più? Bisogna innanzitutto valutare tutta una serie di variabili tra cui:
- Ricorrere al sistema contributivo, misto o retributivo;
- Numero di anni di contributi versati;
- Età dei lavoratori che richiedono di continuare a lavorare;
- Stipendio mensile e percentuale di reddito che si riceve;
Secondo le normative vigenti chi raggiunge l’età pensionabile può continuare a lavorare vedendosi accumulare tutti i redditi da lavoro con le pensioni alle quali può accedere, che siano di anzianità o anticipate.
Lo stesso discorso di cumulabilità per aumentare l’assegno pensionistico vale anche per chi sceglie Opzione Donna. Non è previsto il cumulo dei redditi per chi invece sceglie Quota 100 nel tempo che intercorre tra il regime pensionistico con Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi) e l’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni di età). Fa eccezione chi sceglie Quota 100 e percepisce reddito da lavoro occasionale con un limite di 5.000 euro lordi annuali, in questo caso la legge ammette la cumulabilità.
A quanto ammonta l’assegno pensionistico se un lavoratore continua a lavorare?
I coefficienti da adottare per il calcolo variano a seconda del sistema di pensione scelto per il calcolo stesso, a questo si deve aggiungere poi lo stipendio percepito. Prendendo come esempio il sistema retributivo il calcolo si basa sugli ultimi 5 anni di stipendio del lavoratore per la Quota A (contributi maturati fino al 31/12/1992), mentre sugli ultimi 10 anni per la Quota B (contributi maturati dal 1/1/1993 in poi). Più vengono versati ulteriori contributi, più scatti di stipendio ottiene e più sarà alto l’assegno pensionistico. L’aumento della pensione non ci sarà per chi ha un lavoro part-time, infatti il rateo si abbassa e non ci sono vantaggi nel proseguire il rapporto di lavoro.
Utilizzando il sistema contributivo vanno valutati i contributi versati per l’intera carriera del lavoratore e il peso che hanno. Per verificare a quanto può ammontare l’assegno pensionistico basti pensare che annualmente si versano il 33% dei contributi sullo stipendio mensile, quindi prendere il coefficiente di trasformazione e usarlo per avere l’importo. Prendendo come esempio uno stipendio di circa 25.000 euro l’anno, il 33% dei contributi sono 8.250 e applicando un coefficiente di trasformazione del 5%, avremo che l’assegno pensionistico sarà aumentato con un anno di lavoro in più di circa 35 euro al mese.
Supplemento di pensione: cos’ è e a chi spetta e come si calcola
Il supplemento di pensione è un aumento dell’assegno pensionistico data a chi decide di ricominciare a lavorare e versare i contributi. Il lavoratore può richiedere all’Inps questa integrazione ma solo se rispetta determinati requisiti. I contributi versati post pensionamento, che siano nell’Assicurazione Generale Obbligatoria o nella Gestione Lavoratori Autonomi, diventano supplemento solo se:
- C’è uno stacco di almeno 5 anni dall’inizio della pensione o di un precedente supplemento;
- Si ha l’età per la pensione di vecchiaia.
Per chi ha raggiunto la pensione di vecchiaia dopo l’1 gennaio del 2012, il supplemento di pensione viene calcolato tenendo conto dell’età per accedere alla pensione di vecchiaia e gli incrementi della speranza di vita secondo le ultime leggi introdotte.
Il calcolo del supplemento di pensione avviene:
- Calcolando lo stipendio e il numero di versamenti fatti subito dopo la pensione, se si calcola col sistema retributivo;
- Con il totale dei contributi versati se si utilizza il metodo retributivo.