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contributo baby sitting o asili nido

Contributo baby sitting o asili nido per lavoratrici: cos’è e come richiederlo

Il contributo baby sitting o asili nido è un aiuto economico destinato alle mamme lavoratrici per poter sostenere le spese per l’asilo nido, pubblico, privato o convenzionato, o la baby sitter. L’articolo 4, comma 24, lettera b della legge 28 giugno 2012, n. 92, aveva introdotto sperimentalmente questo contributo che adesso è stato confermato fino al 31 dicembre 2018 dall’articolo 1, commi 356 e 357, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, con alcune modifiche.

Indice dei contenuti

A chi spetta il contributo baby sitting o asili nido

Il contributo spetta a tutte le mamme lavoratrici dipendenti pubbliche o private, alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata e alle libere professioniste.

Le lavoratrici, per poter richiedere il contributo baby sitting o asili nido, devono presentare la domanda entro gli undici mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e non devono aver usufruito di tutto il periodo di congedo parentale spettante.

Il contributo baby sitting o asili nido spetta alle mamme lavoratrici dipendenti per un massimo di sei mesi e rinunciando ad una parte del congedo parentale. In pratica questo contributo sostituisce parte del congedo parentale.

Tutte le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata possono usufruire del contributo per un periodo massimo di sei mesi, le mamme lavoratrici autonome e le imprenditrici, invece, possono usufruirne per un massimo di tre mesi.

Chi non può usufruire del contributo

Il contributo baby sitting o asili nido per mamme lavoratrici non spetta a:

  • Lavoratrici esenti dal pagamento dei servizi per l’infanzia;
  • Lavoratrici che non hanno diritto al congedo parentale;
  • Lavoratrici che usufruiscono del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità;
  • Lavoratrici in fase di gestazione;
  • Lavoratrici ancora in congedo di maternità;
  • Donne disoccupate;
  • Donne in pensione.

Importo ed erogazione contributo baby sitting o asili nido

L’importo massimo mensile spettante alle lavoratrici a tempo pieno è di 600 euro. Invece il contributo spettante alle lavoratrici part time è calcolato in proporzione alla prestazione lavorativa.

Il contributo per l’asilo nido, pubblico, privato o convenzionato, viene erogato direttamente alla struttura scelta dalla neomamma, tra quelli presenti nell’elenco dell’Inps.

Invece il contributo per i servizi di baby sitting viene erogato attraverso il libretto di famiglia, cioè un libretto nominativo prefinanziato, composto da titoli di pagamento.

Come fare la domanda per il contributo baby sitting o asili nido

La richiesta per il contributo baby sitting o asili nido va presentata all’Inps ed è fondamentale inserire le seguenti informazioni:

  • Beneficio a cui si vuole accedere e, se si scelgono le spese per l’asilo nido, fornire i dati della struttura;
  • Periodo di fruizione del beneficio;
  • Numero di mesi del congedo parentale al quale si rinuncia;
  • Dichiarazione Isee.

Se si sceglie il pagamento del contributo per l’asilo nido bisogna inviare all’ Inps anche la delegazione liberatoria di pagamento e la dichiarazione di utilizzo della madre lavoratrice per l’acquisto dei servizi dell’infanzia.

La domanda per il contributo baby sitting o asili nido per mamme lavoratrici va presentata all’Inps scegliendo una delle tre modalità:

  • Attraverso il sito web dell’Inps;
  • Chiamando al contact center al numero 803 164 oppure allo 06 164 164 da cellulare;
  • Rivolgendosi a Patronati o intermediari dell’Inps.

Le mamme lavoratrici dipendenti e iscritte alla Gestione Separata devono presentare la domanda entro gli undici mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità.

Le mamme lavoratrici autonome e imprenditrici invece possono presentare la domanda dopo aver terminato il teorico periodo di fruizione dell’indennità di maternità e comunque entro il primo anno di età del bambino.

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