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Al via i controlli dei movimenti in contanti per oltre i 10mila euro al mese

Al via i controlli dei movimenti in contanti per oltre i 10mila euro al mese

Da oggi partono nuovi controlli sui prelievi e sui versamenti di contanti che superano i 10.000 € al mese per contrastare il riciclaggio, l’evasione fiscale e il lavoro nero. I movimenti di denaro contante sospetti verranno segnalati per poter avviare indagini approfondite su eventuali attività illecite.

Vediamo insieme in cosa consiste la direttiva UE, come funzionano i controlli e perché è più conveniente preferire i pagamenti elettronici ai contanti.

La direttiva UE

L’obbligo di effettuare controlli e segnalazioni è stabilito nella Direttiva dell’Unione Europea 2019/1153 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019. La Direttiva stabilisce come accedere alle informazioni finanziare e come utilizzarle allo scopo di accertare, prevenire, indagare e perseguire i reati gravi. Lo scopo di tale normativa è contrastare:

  • Il riciclaggio e prevenirlo;
  • Il finanziamento del terrorismo;
  • L’evasione fiscale;
  • Reati simili;
  • Il lavoro nero;
  • Il rischio di rapine ai commercianti.

Come funzionano i controlli e le segnalazioni

I controlli sono svolti su tutti i versamenti e prelievi di contanti superiori ai 10.000 €, effettuati nell’arco di un mese. L’importo considerato è cumulativo, cioè vengono calcolate anche le operazioni di importi inferiori che, addizionate, superano i 10.000 €. Se un correntista ha due conti correnti in banche diverse o in banca e in posta, i movimenti di entrambi i conti vengono cumulati.

Banche e poste devono quindi inviare alla Uif, Unità di Informazione Finanziaria, i dati e i movimenti bancari o postali di tutti coloro che superano 10.000 € tra versamenti e prelievi di contanti.

Le comunicazioni di queste transazioni sono mensili e non scatta necessariamente una segnalazione negativa al superamento di tale soglia. Inizialmente vengono attenzionate perché in determinate aree geografiche il maggior uso di contanti non è sinonimo di azioni illecite. È il caso del Sud, in cui ancora i pagamenti elettronici non sono ampiamente utilizzati, è il caso dei luoghi altamente turistici come i litorali o le zone montane in cui è difficoltoso avere servizi bancari a portata di mano.

L’indagine non parte quindi immediatamente ma solo dopo aver analizzato diversi fattori, tra cui gli indicatori di rischio.

Favorire i pagamenti elettronici per contrastare reati gravi

Oltre al contrasto di reati gravi, lo scopo dell’Unione Europea è limitare gradualmente l’utilizzo del denaro contante e favorire i pagamenti tramite moneta elettronica, cioè carte di credito, bancomat, prepagate, bonifici e smartphone.

Favorire i pagamenti elettronici rispetto al contante comporta:

  • Meno rischi rapine per i commercianti;
  • Maggiore controllo antiriciclaggio;
  • Meno evasione fiscale.

Ed è proprio per avere maggiore controllo che sono state inserite le fatture elettroniche e gli scontrini elettronici.

Chiaramente l’utilizzo dei pagamenti elettronici comporta ulteriori spese per i commercianti, i professionisti e le imprese. Per limitare i costi è previsto l’azzeramento dei costi per i pagamenti minimi tramite Pos. Dovremmo trovare questa novità nella prossima Legge di Bilancio.

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