Il 15 ottobre 2021 entrerà in vigore il Green Pass obbligatorio anche nel settore pubblico, come previsto dal decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il mese scorso. Chi verrà trovato senza passaporto verde avrà numerose sanzioni e, a livello pensionistico, questo comporterà problemi e rischi. Sarà il datore di lavoro, nel caso delle Pubbliche Amministrazioni il dirigente amministrativo, a controllare che chiunque entri nel luogo di lavoro sia in possesso del Green Pass.
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Come funziona il Green Pass nel settore pubblico
Dal 15 ottobre 2021 dovranno esibire il Green Pass tutti i lavoratori appartenenti a:
- Le Amministrazioni pubbliche;
- Qualsiasi ufficio o luogo del settore pubblico.
Oltre al personale dipendente, dovranno esibire la certificazione verde anche:
- Tecnici della manutenzione;
- Fornitori;
- Corrieri.
Sono esclusi gli utenti. I controlli verranno fatti a campione con una percentuale non inferiore al 20% utilizzando metodi a rotazione o a tappeto.
Se ci sono più sedi dello stesso ufficio pubblico, il dirigente amministrativo può delegare con un atto scritto alcuni membri del personale che abbiano qualifiche dirigenziali. I controlli verranno effettuati con strumenti tecnologici e automatizzati che verificheranno i QRCODE di ogni lavoratore. I dipendenti sprovvisti di Green Pass saranno immediatamente allontanati e dichiarati assenti ingiustificati.
Multe e provvedimenti a livello pensionistico
Accertata la mancanza del Green Pass per l’emergenza Covid-19 con l’ausilio della strumentazione elettronica in dotazione agli organi preposti al controllo, al lavoratore verrà negato l’accesso e quindi la giornata lavorativa. Il nominativo del lavoratore senza passaporto verde verrà comunicato tempestivamente agli uffici preposti e l’assenza sarà dichiarata ingiustificata.
Se, nonostante la notifica di mancato possesso del Green Pass, un lavoratore entra ugualmente e viene sorpreso sul posto di lavoro, sarà intimato a lasciare urgentemente l’ufficio. Sarà anche avvertita la Prefettura che potrà emettere una sanzione amministrativa.
I lavoratori assenti ingiustificatamente avranno la sospensione dello stipendio e di ogni altro compenso dovuto, inclusi i contributi. Ciò comporterà a livello previdenziale, un ritardo per poter accedere alla pensione.
Verranno conteggiate anche le eventuali giornate festive e non lavorative e ciò comporterà il non poter maturare ferie e la conseguente perdita dei giorni di anzianità di servizio.
Green Pass e smart working
Dal 15 ottobre per i dipendenti pubblici finirà il cosiddetto lavoro agile e dovranno tornare in presenza, anche se sarà possibile tornare allo smart working ma in maniera limitata. Questo non potrà essere un escamotage per evitare l’obbligo di Green Pass. Coloro che utilizzeranno il lavoro agile come scusa per non avere il certificato verde, saranno considerati assenti ingiustificati perdendo ogni retribuzione e ritardando ulteriormente l’accumulo degli anni validi per la pensione.
Esclusioni Green Pass
Sono esclusi dall’esibizione del Green Pass tutti i lavoratori del pubblico impiego in possesso di una certificazione medica rilasciata secondo i criteri stabiliti dal Ministero della Salute. Questi criteri stabiliscono che un lavoratore non ha potuto ricevere il vaccino temporaneamente o non potrà mai riceverlo causa specifiche condizioni cliniche e di salute.
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