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Lavoratori invalidi: ecco le agevolazioni per il pensionamento

I lavoratori invalidi, oltre a percepire l’assegno ordinario di invalidità o la pensione di invalidità, possono usufruire di particolari agevolazioni per il pensionamento anticipato senza incorrere in penalizzazioni. Tra queste agevolazioni troviamo la maggiorazione contributiva, la pensione di vecchiaia anticipata, l’Ape sociale e Quota 41. Vediamo insieme tutti i requisiti per potervi accedere.

Maggiorazione contributiva per lavoratori invalidi

I lavoratori invalidi possono richiedere due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro svolto e per un massimo di cinque anni di contribuzione, riconosciuti dall’art. 80, comma 3 della legge 388/2000. Possono richiedere questa contribuzione extra i seguenti lavoratori con un’invalidità minima del 74% o assimilabile:

  • Lavoratori invalidi civili;
  • Invalidi di guerra;
  • Invalidi civili di guerra;
  • Sordomuti;
  • Invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali.

La maggiorazione contributiva spetta solo ai lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni o aziende private. Sono esclusi i contributi da lavoro autonomo, i contributi volontari, figurativi o riscattati non connessi all’attività lavorativa.

Per poter usufruire del beneficio bisogna effettuare una richiesta in quanto la maggiorazione dei contributi non è automatica.

Pensione di vecchiaia anticipata

I lavoratori con un’invalidità minima dell’80%, dipendenti del settore privato, iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria o ai fondi di previdenza sostitutivi, possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata con i seguenti requisiti:

  • Uomini con almeno 61 anni di età e 20 anni di contribuzione maturata;
  • Donne con almeno 56 anni di età e 20 anni di contribuzione maturata.

Non possono accedere alla pensione di vecchiaia anticipata i lavoratori autonomi e i dipendenti pubblici.

Cessione del quinto della pensione di invalidità

Ape sociale

I lavoratori con un’invalidità minima del 74% possono accedere all’Ape sociale con i seguenti requisiti:

  • 63 anni di età se uomini e con almeno 30 anni di contributi maturati;
  • 63 anni di età se donne e con 30 anni di contribuzione se senza figli, 29 anni di contribuzione se con un figlio e 28 se con due figli.

L’Ape sociale è un sussidio di accompagnamento alla pensione di vecchiaia il cui importo corrisponde a quello maturato ai fini pensionistici ed entro un tetto massimo di 1.500 euro lordi al mese.

Al momento possono richiederla i lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, i lavoratori iscritti alle gestioni speciali e alla gestione separata, i lavoratori autonomi e gli iscritti ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’Ago, cioè del pubblico impiego. È possibile accedervi fino al 31 dicembre 2021.

Lavoratori precoci e Quota 41

I lavoratori invalidi con percentuale pari o superiore al 74% possono accedere a Quota 41 a prescindere dall’età anagrafica, purché abbiano maturato 41 anni di contribuzione e aver svolto almeno un anno di lavoro prima dei 19 anni di età.

Possono richiedere Quota 41 i lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, i lavoratori iscritti alle gestioni speciali e alla gestione separata, i lavoratori autonomi e gli iscritti ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’Ago, cioè del pubblico impiego.

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