Il pignoramento dello stipendio è un’esecuzione forzata che consente ad un creditore di recuperare le somme non pagate, trattenendole dallo stipendio o dal conto corrente. Ovviamente il creditore non può pignorare tutto lo stipendio ma esistono dei limiti.
Il creditore può procedere al recupero forzato delle somme spettanti attraverso il pignoramento dello stipendio con due modalità:
- pignoramento dello stipendio notificato al datore di lavoro, cioè prima del pagamento della busta paga al dipendente, quando lo stipendio non ancora corrisposto è ancora presente sul conto corrente dell’azienda;
- pignoramento stipendio sul conto corrente, cioè dopo il versamento dello stipendio, da parte del datore di lavoro, sul conto corrente del dipendente.
Pignoramento dello stipendio notificato al datore di lavoro nel 2018
Il pignoramento dello stipendio notificato al datore di lavoro nel 2018 viene calcolato al netto della retribuzione, ma non tiene conto delle cessioni del quinto dello stipendio. I limiti previsti sono i seguenti:
- se lo stipendio non supera i 2.500 euro è pignorabile un decimo dello stesso;
- se l’importo dello stipendio è compreso tra 2.500 e 5.000 euro il limite massimo pignorabile è di un settimo dello stesso;
- se lo stipendio supera 5.000 mila euro il limite pignorabile è di un quinto.
Nel caso in cui siano in atto molteplici pignoramenti dovuti a differenti cause, la quota trattenuta può arrivare a metà dello stipendio.
Pignoramento dello stipendio notificato sul conto corrente nel 2018
Nel pignoramento dello stipendio notificato sul conto corrente l’atto viene notificato alla banca o alla posta nella quale il dipendente ha il conto corrente in cui viene versato mensilmente lo stipendio. Ecco i limiti stabiliti dalla legge per il 2018:
- se la notifica di pignoramento avviene dopo l’accredito dello stipendio, il limite pignorabile sul conto corrente è pari al triplo dell’importo dell’assegno sociale, cioè 453 euro per un totale di 13 mensilità;
- se viene notificato prima di percepire lo stipendio, il limite pignorabile è di un quinto dello stipendio, fino al doppio in caso di molteplici pignoramenti. Nel caso in cui non sia presente liquidità, il pignoramento non avviene.
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