La ricongiunzione contributiva è uno strumento che i lavoratori possono utilizzare per riunire sotto un’unica gestione previdenziale tutti i contributi versati presso enti o fondi diversi. È importante per i lavoratori che sono vicini alla pensione e che necessitano di fare i calcoli per l’assegno pensionistico spettante.
Vediamo insieme nel dettaglio di cosa si tratta e come si può ottenere.
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Cos’è la ricongiunzione contributiva
La ricongiunzione contributiva è l’unione dei periodi assicurativi che i lavoratori hanno maturato presso enti o fondi differenti dall’Inps. Utilizzando questo strumento, i lavoratori prossimi alla pensione possono ottenere un’unica pensione derivata da tutti i contributi versati in altre casse previdenziali.
La caratteristica positiva della ricongiunzione contributiva è che tutti i versamenti effettuati sono utilizzati come se fossero sempre stati versati presso un unico ente. È possibile unificare contributi dovuti per le casse dei liberi professionisti, ma non è possibile riunire quelli della gestione separata Inps.
La ricongiunzione contributiva è stata introdotta dalla legge n. 7 febbraio del 1979, regolata anche dalla legge n. 45 del 5 marzo 1990 e può essere richiesta sia dal diretto interessato che dai suoi superstiti. Requisito fondamentale è che i periodi di contribuzione considerati non siano già stati liquidati per la pensione diretta.
Chi può richiedere la ricongiunzione contributiva
La ricongiunzione contributiva può essere richiesta in qualsiasi momento e per farlo bisogna rispettare i seguenti requisiti:
- Il lavoratore deve far valere presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti Inps almeno cinque anni di contribuzioni nel periodo prima della presentazione della domanda, alternativamente si può far valere cinque anni di contribuzione come dipendente in due o più gestioni previdenziali diverse dal FPLD;
- Si possono ricongiungere diversi fondi presso la gestione previdenziale in cui si è iscritti all’atto della domanda oppure presso enti in cui si possano dimostrare almeno otto anni di contribuzione versata;
- Ai lavoratori autonomi interessati alla ricongiunzione contributiva su un fondo differente da quello di iscrizione al momento di presentare la domanda, è richiesto di aver effettuato un periodo di almeno cinque anni di contribuzione antecedenti la richiesta. Il requisito è soddisfatto anche facendo valere cinque anni di contribuzione presso uno o più gestioni previdenziali differenti da quello che si trova nella domanda.
Quanto costa la ricongiunzione contributiva
Fare domanda per la ricongiunzione contributiva richiede un costo variabile e che dipende dall’età, dall’anzianità contributiva e dal periodo in cui vengono calcolati i contributi versati. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva si differenziano i metodi di versamento in retributivo e contributivo:
- Con il metodo di versamento retributivo la quota spettante si calcola in termini di riserva matematica;
- Con il metodo contributivo la quota spettante si calcola tramite la retribuzione di riferimento e con l’aliquota contributiva IVS ovvero Invalidità, Vecchiaia, Superstiti.
Come fare domanda
La domanda per la ricongiunzione contributiva deve essere presentata una volta sola presso l’istituto in cui si vogliono ricongiungere i differenti periodi contributivi. L’ente richiede entro 2 mesi dalla presentazione della domanda tutti gli elementi utili a determinare l’onere di riscatto e la posizione assicurativa.
Dopo circa 6 mesi dalla ricezione della domanda, l’ente previdenziale comunicherà al lavoratore l’ammontare della pensione.