Quando un rapporto di lavoro si conclude, i dipendenti pubblici hanno diritto, oltre al TFR, Trattamento di Fine Rapporto, anche al TFS, Trattamento di Fine Servizio, diversamente dal settore privato in cui viene erogato solo il TFR.
Vediamo insieme cos’è il TFS, a chi spetta e quando e quali sono le differenze tra trattamento di fine servizio e trattamento di fine rapporto.
Indice dei contenuti
Cos’è il TFS
Il trattamento di fine servizio è un’indennità che viene corrisposta ai dipendenti del pubblico impiego, dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Ciò avviene solo per quei dipendenti assunti prima del 1° gennaio 2001, mentre i lavoratori assunti dopo tale data percepiranno il TFR. Le modalità di erogazione sono disciplinate dal Decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n° 1032.
Le prestazioni che possono essere corrisposte come TFS sono:
- Indennità di buonuscita, IBU;
- Indennità premio di servizio, IPS;
- Indennità di anzianità.
A chi spetta il TFS
Il trattamento di fine servizio, oggi gestito dall’INPS, è destinato a tutti i lavoratori del settore pubblico, in particolare:
- I dipendenti militari e civili dello Stato possono richiedere l’indennità di buonuscita;
- I dipendenti di enti locali e del settore sanità possono richiedere l’indennità premio di servizio.
L’indennità di anzianità, infine, spetta ai dipendenti parastatali, cioè tutti quelli che hanno fatto parte di enti pubblici ma non economici. Questa non è gestita dall’INPS essendo una prestazione erogata dai datori di lavoro del settore pubblico, ovvero non iscritti all’ente di previdenza sociale.
Quando spetta il TFS
Il trattamento di fine servizio viene, di solito, liquidato dopo 15 mesi solamente per la cessazione del rapporto di lavoro involontaria (scadenza del contratto, anzianità etc). In tutti gli altri casi e quando avviene una cessazione del rapporto di lavoro volontaria, il TFS viene corrisposto dopo 27 mesi.
Vi sono delle eccezioni. I tempi si allungano per i pensionati Quota 100, in quanto occorre raggiungere i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (attualmente 67 anni di età e 20 anni di contributi) o anticipata (attualmente 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne).
I tempi sono più brevi in caso di cessazione del rapporto di lavoro per inabilità o decesso, il TFS in questi casi infatti viene erogato entro 105 giorni.
Se i tempi di erogazione non vengono rispettati, spettano anche gli interessi di mora.
Differenza tra TFS e TFR
Mentre il trattamento di fine rapporto è di natura contributiva, il trattamento di fine servizio è di natura retributiva e ha un carattere previdenziale. Praticamente nel TFR, in particolare per quanto riguarda l’indennità di buonuscita, è il datore di lavoro che accantona la somma da corrispondere al dipendente. Nel trattamento di fine servizio i contributi previdenziali sono per il 7,10% a carico del datore di lavoro mentre sono del 2,50% a carico del dipendente per un totale di 9,60% che va calcolato sull’80% di alcune voci retributive sulla busta paga. Si moltiplica, poi, un dodicesimo dell’80% rispetto all’ultima busta paga utile per gli anni di servizio.
Per l’indennità premio di servizio, la contribuzione è per il 3,60% a carico del datore di lavoro e per il 2,50% a carico del lavoratore da calcolare sull’80% delle voci retributive fisse e continuative. Il calcolo si otterrà moltiplicando un quindicesimo dell’80% rispetto all’ultima busta paga utile al calcolo degli anni di servizio.
Infine, l’indennità di anzianità è totalmente a carico del datore di lavoro, moltiplicando un dodicesimo del 100% delle voci utili al calcolo degli anni di servizio
Su tutte e tre bisogna togliere la tassazione separata con aliquota media.
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